Introduzione
INTRODUZIONE – FINALITA’ GENERALI |
INTRODUZIONE Il 1° Circolo didattico e la Scuola media Martini hanno rappresentato in tutti questi anni un solido baluardo formativo per il territorio di S. Maria della Rovere e delle aree circostanti: scuole pubbliche statali che hanno bene interpretato il dettato costituzionale in materia di istruzione obbligatoria dell’intero 1° ciclo. La loro fusione in un’unica Istituzione scolastica, l’Istituto Comprensivo n°1 “Martini”, a partire dall’a. s. 2011-12 non può che consolidare questa tradizione: ora le famiglie hanno a disposizione una grande struttura formativa nella quale, dai 3 ai 14 anni, i loro figli potranno sviluppare il loro percorso educativo fondamentale all’interno di un progetto unitario con finalità comuni. Non solo: il Centro Territoriale Permanente, che pure fa parte del nostro I.C., garantisce un bene ancora più grande, l’educazione permanente, per tutta la vita, per tutti quegli adulti che, per mille motivi, non hanno potuto completare gli studi primari in età “regolare”; ai giovani e meno giovani stranieri che giungono da noi per lavoro, il CTP offre, inoltre, una decisiva opportunità di inserimento sociale e culturale, facilitando lo studio della lingua italiana e offrendo l’acquisizione delle principali competenze disciplinari, indispensabili per una dignitosa partecipazione alla vita civile. |
FINALITA’ GENERALI Il Piano dell’Offerta Formativa (P.O.F.) è il documento con il quale la scuola presenta l’organizzazione delle attività didattiche, le risorse professionali e materiali, i progetti di integrazione dei curricoli destinati alla crescita dei bambini di età compresa fra i 3 e 5 anni e gli allievi tra i 6 e i 14 anni: il Piano risponde agli obiettivi generali del sistema di istruzione nazionale, pensato per garantire, in modo unitario, le fondamentali strutture della conoscenza e della comunicazione; ma, allo stesso tempo, guarda alle specificità del territorio nel quale è inserita la scuola, utilizzando l’autonomia che gli viene riconosciuta dalle leggi, proponendo flessibilità organizzative e integrazioni formative che rispondano da vicino alle esigenze della comunità. In questo senso il Comprensivo “Martini” intende inserirsi a pieno titolo nello sforzo che il Paese compie per dare attuazione all’art. 3 della Costituzione, che recita: “E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impedisconoil pieno sviluppo della persona umanae l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del paese”. |
DICHIARAZIONE D’INTENTI: LA CRESCITA, IL SAPERE, LA SOCIALIZZAZIONE, L’INTEGRAZIONE, IL SUCCESSO FORMATIVO I primi dieci anni di scuola sono quelli che costruiscono le radici di ogni sapere, ma anche quelli che accompagnano la crescita e lo sviluppo dei nostri figli; dobbiamo rispondere al loro bisogno di conoscere, di capire, di scegliere in un mondo che, oltre alla complessità delle sue strutture portanti, presenta ormai, come dato di fondo, l’incertezza del futuro nel campo del lavoro e in quello delle relazioni tra popoli e culture. Sono questi gli anni nei quali sono destinati a esplodere, spesso inavvertiti o fraintesi, disagi che toccano aspetti più profondi della personalità, che si manifestano in comportamenti inadeguati e disorientati: ed è il campo dell’affettività, delle emozioni, delle relazioni con gli altri quello più colpito, proprio là dove l’intervento della scuola deve trarre la linfa da alimentare: quella della curiosità, della sensibilità, della creatività: territori nei quali i bambini sono forti e fragili insieme. Crescere è soprattutto un avvenimento individuale che affonda però le sue radici nei rapporti con gli altri. La scuola è una comunità educante, che accoglie ogni alunno, nella sua diversità, producendo quotidianamente lo sforzo di costruire condizioni relazionali e situazioni pedagogiche tali da consentirne il massimo sviluppo. Una scuola, cioè, fatta non solo per sapere ma anche per crescere, attraverso l’acquisizione di conoscenze, competenze, abilità, autonomia, nei margini delle capacità individuali, mediante interventi specifici da attuare sullo sfondo costante e imprescindibile dell’istruzione e della socializzazione. Il successo formativo, inteso come piena formazione della persona umana, deve essere garantito a tutti, a qualsiasi età dello sviluppo: lo si garantisce mettendo i singoli alunni nella condizione di apprendere e di formarsi. Rappresenta l’obiettivo più arduo e complesso dell’educazione; Il successo formativo, infatti, richiede uno sguardo “lungo” sulla crescita di bambini e ragazzi: un approccio che sappia dall’infanzia alla primaria e alla secondaria, con continuità, incoraggiare e accompagnare i cambiamenti che avvengono nel tempo. “Se ti metti di fronte a un albero e lo guardi incessantemente per vedere se cresce e di quanto sia cresciuto, non vedrai nulla. Ma curalo in ogni momento, liberalo dal superfluo e tienilo pulito (…) ed esso, a tempo debito, comincerà a crescere. E’ sbagliato esaminarlo in continuazione per vedere quanto sia cresciuto”. (Martin Buber) Si comprende quindi quanto sia grande il coinvolgimento dei genitori, quanto siano compartecipi di questo processo, insieme agli insegnanti, quanto sia alto il loro interesse perché possa avere un “buon esito” in grado di far fiorire e fruttificare l’albero, anche quando i frutti siano inaspettati o imprevisti. |